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Una bella fetta di torta

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Una bella fetta di torta

Profonda ignoranza. Ecco cosa provo quando vedo video illuminanti come questo . Ok, sto esagerando: ero già a conoscenza di alcuni dettagli. Ma mai avrei detto che la fetta più grossa della torta se la prendesse il distributore. Non dovrei neanche chiamarla fetta, dato che stiamo parlando di metà torta. Ma di cosa sto blaterando?

Un passo indietro

Mi sono imbattuto in un altro video di Chiara Beretta Mazzotta che, come al solito, spiega in maniera chiara (sarà il nome? 😉 ) meccanismi che, almeno a me, erano un po’ oscuri. Un po’ perché non sono per niente un frequentatore del “dietro le quinte” del mondo dell’editoria e un po’ perché, a onor del vero, non mi sono mai posto certe domande.

Comunque, per chi non volesse vedersi il video (ma fatelo perché è gustoso), riassumo la premessa in poche parole: prendiamo un romanzo dal costo di copertina di 10 euro e vediamo, queste benedette 10 euro, in quali tasche finiscono tra Autore, Editore, Libraio e Distributore.
Occorre una precisazione, prima di proseguire: definire percentuali è sempre molto difficile perché le variabili in gioco sono molte, forse troppe. Quindi il video illustra percentuali di massima il cui scopo è quello di dare un’idea indicativa, certamente attendibile ma non assoluta.

Tre simpatici amici

Come anticipato, oltre all’Autore, gli amici in gioco sono tre: Editore, Distributore e Libraio.
Toh! Ma guarda un po’: sono mica quelli che fanno i lavori folli 😛 ?
Non esattamente, ma non divaghiamo. Questi sono sostanzialmente i tre anelli della catena che unisce l’autore al lettore. Non mi dilungo a descriverne le funzioni e i modi in cui interagiscono tra loro, anche perché il video lo fa molto meglio di me 😉 . Questi tre simpatici amici si siedono al tavolo per spartirsi una torta molto simile a questa. Quindi, delle famose e ipotetiche 10 euro iniziali del costo della torta (cioè dell’ipotetico prezzo di copertina del romanzo che troviamo in libreria), 5 euro finiscono in tasca al signor Distributore, 4 al signor Libraio e 50 centesimi al signor Editore. E 50 centesimi, grosso modo, sono anche quelli che finiscono in tasca al signor Autore. Dovrei scrivere 0,5 euro visto che sto ragionando in euro, ma “50 centesimi”, foneticamente parlando, è meno scoraggiante di uno zero-virgola… 😛 .

Grosso modo

Già, la mia torta riassume grosso modo l’essenza del video e, forse, non rende adeguatamente onore alla validità di tutte le informazioni ri(s)velate. Anche perché (lo ripeto) le percentuali possono variare in base ai singoli contesti e in base al tipo di editore e ai modi in quest’ultimo decide di far conoscere i propri libri.

Quindi, ripeto ancora: guardate il video. Potreste scoprire altre informazioni interessanti: come il fatto che il Libraio, ad esempio, può acquistare spesso le sue copie con uno sconto del 30-35% sul prezzo di copertina, direttamente dall’Editore o meno. Oppure che il Distributore, che pure lui può avvalersi di uno sconto sul prezzo di copertina che va dal 20-25%, potrebbe arrivare in alcuni casi a prendersi una fetta del 60% dell’intera torta a seconda del contesto. Oppure altre curiosità ancora, come il fatto che di 100 copie stampate, a volte ne rimangono invendute oltre la metà.

Parliamo della torta

La torta in questione, credo sia ovvio, non è solo un grafico astratto ma di fatto è l’opera, il racconto, il romanzo scritto dall’autore. O meglio: i proventi che il romanzo genera. Questa torta dei proventi, e quindi – gioco-forza – il romanzo, deve essere buonissima se qualcuno decide di mangiarne almeno metà (Distributore) o quasi (Libraio). E deve essere decisamente appetibile se qualcuno (Editore) decide di sfornarne in quantità più o meno industriale.
Ma chi prepara la torta?
Chi sceglie gli ingredienti?
Chi studia la ricetta perfetta per ottenere il migliore impasto (intreccio) e il miglior risultato (romanzo)?
Che strana, la vita… È proprio lui: l’Autore. Costui, esercitando la sua creatività, crea proprio i presupposti necessari per mettere sul tavolo quella torta.

A questo punto si potrebbe sproloquiare in lungo in largo e lasciarsi andare alle più facili congetture attorno a quella torta. Tanto per cominciare, non tutte le torte sono eccellenti. E quindi si potrebbe convenire sul fatto che il passaggio dell’Editore sia necessario, dove aiuto chef e assaggiatori (editor e correttori di bozze e così via…) aiutano lo chef-autore a raffinare meglio la sua ricetta. Oppure si potrebbe ricadere nelle solite battute sul mondo dell’editoria (che conosco a malapena), sui (presunti) vantaggi del self-publishing… Insomma: si potrebbero fare i soliti discorsi.

Ma non lo farò. In fondo, i discorsi seriosi sono stati fatti, rifatti e strafatti e si trovano sul web su siti molto più autorevoli del mio.
Da bravo (?) scribacchino, ci scrivo sopra a modo mio, giusto per sdrammatizzare e, perché no, per farci due risate.

Riunione alla Paiciart Enterprise

“Sarebbe ora che tu decidessi di abbassare le tue pretese” sbottò l’Editore. “Non è possibile! Ogni volta pretendi il 50% dei guadagni, oggi addirittura vuoi il 60%!” sbraitò.
Il Distributore non si scompose più di tanto: la riunione non era cominciata sotto i migliori auspici e si aspettava un attacco del genere. Del resto, non era certo la prima volta. Dopo un minuto di calcolato silenzio rispose con aria gelida.
“Il grosso dei costi sono tutti a carico mio” disse fissando l’Editore negli occhi. “Dove credi che siano i libri che tu decidi di pubblicare? Nei miei magazzini. E come credi che arrivino sul mercato? Volando? Certo che no. Ci arrivano grazie alla mia rete di promotori. Una rete molto capillare. Sai benissimo che copriamo l’intero territorio nazionale. Se i romanzi arrivano nelle case dei lettori, è solo merito mio…”
L’Editore ingoiò il rospo, sebbene morisse dalla voglia di prendere a sberle il Distributore.
Il Libraio, che non aveva mai avuto in simpatia né l’uno né l’altro, tossicchiò prima di dire la sua.
“Veramente” esordì con calma apparente “se i libri arrivano ai lettori è solo perché io decido di esporli con mestiere. Dopotutto, sono io che stabilisco quali libri mettere bene in evidenza e quali no…”.
Il Lettore inarcò un sopracciglio sopprimendo un ghigno beffardo. “Mah…” disse “Se posso dire la mia, credo che…”
“Sta di fatto” lo interruppe bruscamente l’Editore “che se non ci sono io a cercare gli autori e a stampare le loro opere, tutti voi restate a mani vuote! Niente libri e niente soldi! Quindi esigo un po’ di rispetto…”
“Allora come spieghiamo il fatto che oltre il 60% dei libri che stampi rimangono invenduti nei miei magazzini?” domandò il Distributore con freddezza. Lasciò la domanda in sospeso con velata arroganza. In fin dei conti, di cosa fossero pieni i suoi magazzini non gli importava granché. Libri? Giocattoli? Soprammobili? Frutta? Verdura? A lui bastava che non fosse merce deperibile, altrimenti avrebbe dovuto accollarsi pure i costi di pulizia.
Il Libraio si schermì dicendo che certo non era colpa sua. “Certi romanzi” aggiunse “sono invendibili. Io li espongo giusto per contratto, ma se dipendesse esclusivamente da me…”
“In effetti” cercò di dire il Lettore. “Certi titoli non sono per nient…”
“Chi si occupa del marketing?” lo interruppe il Distributore. Il Lettore sbuffò infastidito per l’ennesima interruzione, mentre l’Editore incassò nuovamente il colpo: anche quella non era certo una domanda casuale. Scuro in volto, fissò il suo Consulente Informatico che fino a quel momento se n’era rimasto in disparte cercando di capire per quale motivo fosse stato coinvolto in quella riunione. Sentendosi incalzato dallo sguardo perentorio dell’Editore capì che doveva dire qualcosa.
“Marketing? Qualcuno ha detto marketing? Be’, sì, in effetti lo seguiamo noi il marketing…” disse.
“Noi chi?” lo squadrò il Distributore.
“Noi. Voglio dire… noi esperti. Abbiamo una squadra di specialisti che studiano il mercato e che cercano di… come dire… di capire quale titolo possa essere migliore per…”
L’Editore si massaggiò le tempie cercando di recuperare per un attimo l’aura più zen possibile.
“Ah, ah, ah” sbottò il Lettore. “Quindi voi siete quelli che pensano anche alle copertine, alle quarte e magari pure alle fascette giallo shock? Espertoni, si direbbe! Dico davvero. Ma li leggete ogni tanto i libri che tentate di piazzare? Certe volte ci trovo di quegli strafalcioni…”
Il Consulente Informatico lo guardò stranito. “No. Certo che no. Cioè, voglio dire… Sì, leggiamo giusto quel tanto che ci basta per…”
“Be’…” intervenne nuovamente il Distributore con fare sprezzante. “Quel tanto che leggete evidentemente non è abbastanza. E se il Lettore trova persino strafalcioni, ecco spiegato il motivo per cui i vostri libri” concluse scoccando un ultimo sguardo all’Editore “giacciono nei miei magazzini. Forse non vi è chiaro il concetto: io pago anche per la vostra inesperienza. Quindi trovo sacrosanto che almeno, e dico almeno, il 50% dei proventi spetti a me…”
“Ehi, un momento!” protestò il Consulente Informatico. “Io sono stato assunto dall’Editore per occuparmi principalmente delle edizioni digitali. Il marketing mi è stato appioppato all’ultimo momento per risparmiare sui costi. Ok, forse il marketing non è il mio forte ma gli errori e gli strafalcioni non sono certo colpa mia. Chiedete al Correttore di Bozze…”
Il Correttore di Bozze balzò in piedi picchiando il pugno sul tavolo. “Come vi permettete!?”
“Mi permetto, eccome” ribadì il Consulente Informatico. “Io mi devo occupare di editoria digitale: è l’unico modo per abbattere i costi di distribuzione, non capite? L’edizione digitale è il futuro! Un file semplice-semplice che arriva dritto-dritto al Lettore in tempo zero…”
Perfetto, pensò l’Editore con le mani tra i capelli. Quell’idiota del Consulente Informatico aveva appena svelato i suoi piani…
“Ops” sentenziò con sarcasmo il Distributore. “Sbaglio o qualcuno vuole farci fuori e tenere per sé tutta la torta dei guadagni?”
Il Libraio rimase esterrefatto. Fissò il Consulente Informatico, poi l’Editore, infine il Distributore. Il Correttore di Bozze, che ancora cercava qualcuno a cui dare la colpa, si voltò a destra e a sinistra. Ma non trovava né il traduttore, né l’Autore.
Proprio in quel momento d’irreale silenzio, il Lettore scoppiò in una sonora risata. Le sue risate furono dapprima contenute ma poi, incapace di trattenersi, cominciò a ridere sguaiatamente con l’aria di quello che aveva capito tutto.
“Ah, ah, ah… non ci posso credere! Ah, ah, ahaaa, ah, hihih hihiihi”
Prese a battere il pugno sul tavolo come se avesse appena finito di assistere allo spettacolo più divertente del mondo.
“Insomma basta, un po’ di contegno!” sbottò il Distributore. “Cosa trovate di così divertente da ridere a crepapelle?? Questa è una riunione di professionisti, si attenga al suo ruolo, signor Lettore!!”
Il Lettore, asciugandosi le lacrime agli occhi, si guardò intorno e disse “Ma non capite? Non manca nessuno qui dentro…?”
L’Editore si guardò attorno. Il Distributore fissò il Libraio, il quale ancora osservò il Consulente Informatico, mentre Il Correttore di Bozze tornò a sedersi, ancora offeso.
Vedendo l’aria interrogativa di tutti quanti, il Lettore riprese la parola. “Davvero non capite? Non capite che… senza l’Autore che scrive l’opera, voi… restate a mani vuote?”
Detto questo, si alzò con aria solenne. “Vi lascio alle vostre mirabili discussioni. Io esco a fare due passi. Ho bisogno di una bella boccata d’aria fresca. Chissà, magari incontrerò l’Autore e mi farò raccontare direttamente da lui le sue storie, perché ne ho abbastanza delle vostre…” E voltandosi, se ne andò.

I presenti, presi alla sprovvista dalla piega imprevista della riunione, rimasero con un palmo di naso.
“Cretino!” proruppe l’Editore caricando tutta la sua collera sulla prima sillaba. Rosso in viso, puntava il dito verso il suo Consulente Informatico. “Un idiota! Un perfetto idiota! Lei era qui per parlare di marketing, non per svelare i nostri accordi!”
Il Distributore non nascose il suo ghigno soddisfatto. Il Libraio assisteva agli insulti rincuorato. E anche il Correttore di Bozze era ora divertito.
Il Consulente Informatico, però, non ci stava a passare per il capro espiatorio. Tuttavia non aveva di che ribattere. Poi, fissando la poltrona lasciata vuota dal Lettore, ebbe un’improvvisa illuminazione, tanto che la sua espressione mutò quasi istantaneamente dal mortificato andante all’allegro ma non troppo.
Il Distributore, il più perspicace di tutti quanti, intuì subito il motivo di quella malcelata soddisfazione. E balzò in piedi. “Presto!” disse in modo concitato. “Dobbiamo impedire che il Lettore trovi l’Autore prima di noi! Andiamo a cercarlo…”

E fu così che, dopo il Lettore, anche l’Editore, il Distributore, il Libraio e il Correttore di Bozze uscirono alla spicciolata.
Il Consulente Informatico, rimasto solo, si alzò raccogliendo i suoi fogli. Decise anche lui di andare alla ricerca dell’Autore ma voleva seguire un’altra direzione: la stessa che, aveva notato poco prima, prese il Lettore. In fondo, pensò tra sé, la riunione era andata bene. Anzi: molto bene. Così bene che avrebbe potuto scriverci un articolo per il suo blog. Osservando la sala riunioni rimasta vuota, guardò le sei poltrone fuori posto prima di spegnere la luce. Aveva già in mente il titolo per il suo articolo.
Un titolo perfetto: Sei personaggi in cerca di Autore.

Sequel alternativo

E dopo il mirabile contributo di Michele al mio breve racconto La volpe sulla luna, ecco un altro spontaneo (e succoso) contributo che integra egregiamente la mia storiella, facendola diventare a tutti gli effetti un raccontino a quattro mani. Questa volta è Barbara a metterci del suo: e così, il suo commento qui sotto, è diventato un sequel alternativo di tutto rispetto.

Erano riusciti a recuperare il Lettore, l’avevano convinto di avere nuovi autori e nuove interessanti storie da proporgli. L’avevano lasciato davanti ad un caffè fumante in sala d’attesa, coccolato dalla Segretaria e da un vassoio di paste.
Il Correttore di Bozze si mosse sulla sedia come punto da miliardi di spilli. “Che facciamo adesso?”
Il Distributore guardò risoluto l’Editore. “Potremmo prendere delle rimanenze di magazzino e cambiargli copertina. Utilizzando uno pseudonimo e studiando un nuovo titolo, un buon titolo…” e indirizzò un’occhiata feroce al Consulente Informatico, “potremmo anche rivendere qualche storia dimenticata. Il Lettore non conosce il 60% dei nostri magazzini, lo sappiamo.”
L’Editore ci pensò su. “No, non funzionerebbe, il Lettore ha un’ottima memoria, e se quelle storie le ha rifiutate se ne ricorda molto bene i motivi. Le riconoscerebbe al primo paragrafo… Dobbiamo davvero cercare nuovi autori.” Osservò uno ad uno i presenti annuendo, finché fissando prima il Correttore di Bozze con curiosità e subito dopo il Consulente Informatico con ancor più concentrazione, la sua espressione corrucciata si allargò in un attimo in un luminoso sorriso. “Ma qui abbiamo due autori già pronti, no?”
Gli altri si guardarono attorno smarriti. “Chi?” chiese il Consulente Informatico, temendo già la risposta.
L’Editore tirò fuori dalla cartellina un paio di contratti e iniziò a compilarli. “Lei signor Consulente Informatico in primis. Ah non faccia il furbo, lo so che pubblica qualche raccontino nel suo blog personale, basterà prenderlo ed estenderlo a dovere, la Segretaria potrà darle una mano, è un’ottima lettrice, anche se si limita ai libri di cucina di solito.”
Il Correttore di Bozze inorridì all’istante. “Sta scherzando vero?”
L’Editore proseguì, sempre più convinto dell’idea. “No, no. Anzi, anche lei è un ottimo autore. E’ già abituato a vedere gli errori degli altri, ha letto tutte le nostre pubblicazioni, ha sempre avuto da ridire sui temi trattati, e lo so che qualche mese fa ha presentato un manoscritto in valutazione, questa è la sua occasione. Ci ringrazierà!”
Il Distributore si fregò le mani. Un autore o l’altro per lui non faceva differenza. “E non dimentichiamoci il Traduttore“, disse. “Anche lui è molto capace nel scrivere storie. Più o meno.”
L’unico a rimanere zitto, in un angolo, con un terribile mal di stomaco, era il Libraio. Già gli affari andavano male con autori di livello, figuriamoci cosa gli avrebbe riservato il futuro ora.

E l’Autore? Nessuno l’ha ancora visto…

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