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Anteprime a singhiozzo

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Anteprime a singhiozzo

Leggevo nei giorni scorsi questo articolo su Anima di carta, di Maria Teresa Steri. Autorevole e utile: consiglio la lettura. Tuttavia, lo ammetto, non ho potuto fare a meno di sorridere al paragrafo “Semplificarsi la vita” perché, fermo restando quanto descritto nell’articolo (che confermo e sottoscrivo), mio malgrado ho scoperto alcuni piccoli lati oscuri di KDP con i quali ho dovuto misurarmi di recente.

Non è niente di che, va detto. Anche perché la piattaforma è pressoché perfetta e molto ben collaudata, almeno per quanto riguarda le mie personali esigenze. Comunque, per puro dovere di cronaca e, soprattutto, a mia futura memoria, ho tenuto da parte qualche nota sui punti deboli di KDP quando bisogna pubblicare un’edizione digitale: sillabazione e anteprima.

Sillabazione: chi l’ha mai chiesta?

Cominciamo con la sillabazione. Caricando il mio documento originale mi vedo imposta una sillabazione in fase di anteprima. Una sillabazione non richiesta. Perché? La cosa mi infastidiva.
Il mio cruccio non era esclusivamente estetico ma puramente grammaticale. In altre parole: non mi fido della sillabazione fatta da un algoritmo e, da buon informatico, mi aspetto che prima o poi una parola venga spezzata in maniera errata. Il punto è che chi leggerà penserà a un refuso del sottoscritto. E la cosa non mi piace: devo già combattere contro i miei, di refusi, e preferirei non dover controllare anche quelli generati da un algoritmo che non è sotto il mio diretto controllo.

Quattro anteprime

Ma veniamo alla parte più critica: le anteprime. La sillabazione non richiesta, infatti, è stata solo la punta dell’iceberg. La piattaforma di pubblicazione offre la bellezza di 4 (quattro) modalità di anteprima per l’edizione digitale. Niente male, si direbbe. Ma ho appurato sulla mia pelle che nessuna di esse è affidabile. E a che serve l’anteprima, se non è affidabile? A nulla. Ecco di seguito i nodi che sono venuti al mio pettine.

Anteprima su browser

Rimandata. Per anteprima su browser intendo quella che parte con il bottoncino magico non appena hai caricato il tuo documento. Al settembre 2019 ho rilevato i seguenti problemi: sillabazione non richiesta, salti pagina ignorati, indice finale non formattato, parole barrate non barrate (cioè la parola che ho volutamente scritto così: “parola barrata“, l’anteprima la presenta così: “parola barrata”, cioè senza la barra. Il che equivale a un refuso, per chi legge).

Anteprima su PC con Kindle Preview 3

Rimandata. Oltre all’anteprima su browser, è possibile anche scaricare il file prodotto dalla piattaforma stessa (il file .MOBI, per intenderci) e visualizzarlo sul proprio pc, con il programma gratuito associato, il Kindle Preview 3. Al settembre 2019 ho rilevato i seguenti problemi: sillabazione non richiesta e salti pagina ignorati. Va un pelino meglio per il resto: l’indice sembra essere ok e le parole barrate appaiono effettivamente barrate. Potrei accettare i salti pagina ignorati, ma la sillabazione non richiesta proprio non la digerisco.

Anteprima su PC con Calibre 3.47.1

Rimandata. Anche qui: il file .MOBI aperto con Calibre presenta sillabazione non richiesta, salti pagina ignorati e, orrore, font dei titoli non rispettati: mi ritrovo “Capitolo 1” più grande dell’effettivo titolo del capitolo, quest’ultimo indistinguibile dal resto del testo normale.

Anteprima su dispositivo Kindle

Rimandata, se non addirittura bocciata. La peggiore anteprima, non me lo sarei mai aspettato, la si vede sul proprio dispositivo. Il file .MOBI può infatti essere inviato al proprio indirizzo e-mail @kindle.com. In questo modo, dopo alcuni minuti, tenendo il proprio Kindle collegato via wi-fi, il file .MOBI giunge direttamente sul nostro dispositivo, così da poter vedere a tutti gli effetti come lo leggeranno coloro che si scaricheranno la versione digitale.

Ebbene: il file .MOBI, formato proprietario di Amazon, generato dalla piattaforma proprietaria di Amazon e visualizzato sul Kindle, dispositivo proprietario di Amazon è semplicemente inguardabile.Oltre ai problemi sopra citati (sillabazione, salti pagina ecc…) sul mio dispositivo vedo anche problemi di pagine ripetute e, in altri punti, pagine mancanti (anche tre o quattro di fila). Ben inteso: non pagine bianche inserite per sbaglio dall’algoritmo (il che sarebbe comunque fastidioso), proprio pagine mancanti, assenti, mangiate.

Falsi problemi

Alla fine non mi è restata che una scelta. Rinunciare momentaneamente all’edizione digitale e segnalare tutti questi problemi al supporto. Ma la mia dimensione informatica (soprattutto la mia mente di incallito debugger) mi ha imposto la seguente domanda: siamo sicuri che siano problemi dell’edizione digitale vera e propria (cioè del file .MOBI) e non solo del processo di anteprima?

In altre parole: possibile che il file sia corretto e l’anteprima lavori male ? Me lo sono chiesto perché so, per esperienza, che il bottoncino magico “Pubblica” posto al termine del processo, non provoca istantaneamente la pubblicazione ma sottopone il documento caricato alla revisione finale da parte del sistema, revisione che potrebbe benissimo seguire un iter algoritmico ben diverso e più collaudato rispetto al processo di anteprima.

Restava quindi una possibilità: che tutti i problemi delle anteprime fossero in realtà falsi allarmi.

Il salto nel buio

Dunque non restava che un modo per scoprirlo: pubblicare l’edizione digitale e comprarsi subito una copia non appena fosse diventata disponibile. Insomma: fare un salto nel buio. Nella peggiore delle ipotesi, avrei sempre potuto ritirare subito l’edizione digitale in caso di problemi. Dopotutto, chi vuoi che si accorga del mio libro in ventriquattr’ore? Nessuno, a parte il signor Algo Ritmo e qualche suo amichetto troppo solerte.

La perfezione

Il giorno dopo, con mio grande sollievo, ho potuto constatare che l’edizione digitale era (è) perfetta. Niente sillabazione, salti pagina ok, parole barrate correttamente barrate, font rispettati, indice perfetto e link tutti funzionanti. Tutto molto bello, tutto perfetto. Ovviamente parlo della forma. Quanto al contenuto, valuteranno i lettori. Ma questo è un altro discorso.

Quindi tutti i problemi visti nelle anteprime erano falsi problemi.

Poi, per carità, il diavolo informatico che sta sulla mia spalla mi ricorda che è tutto ok per il mio Kindle, vale a dire per un Kindle Fire HD di prima generazione. Per tutti gli altri kindle, vale a dire le versioni più vecchie e nuove del mio, non lo potrò mai sapere. So benissimo che esistono siti web che ti permettono di vedere in anteprima il risultato ma… chi si fida più delle anteprime??? 😛

E il cartaceo?

Per l’edizione cartacea, invece, è filato tutto liscio fin dall’inizio: anteprime perfette e fedeli al risultato finale. Il che, a raccontarlo così, suona un po’ ironico perché sembra un po’ rispecchiare l’eterno dilemma: è meglio un libro cartaceo o un libro digitale? Ma lasciamo perdere… 🙂

Per concludere

È stato inevitabile pensare a tutti coloro che disdegnano il self-publishing perché “è troppo facile”, perché “son capaci tutti”, perché “non ci vuole niente”. Se è arduo pubblicare con l’editoria tradizionale (e non lo metto in dubbio), be’, pubblicare in self non è certo una passeggiata.

E credo di poterlo dire con ragionevole attendibilità, dopo aver testato negli anni LOOLOO, IUKENPRINT e CREASPAZIO (nota: non scrivo i nomi correttamente perché non voglio fare pubblicità, né tanto meno linkare, anche perché in passato sono stato contattato da qualcuno dei siti sopra citati con l’esplicita richiesta di rimuovere alcune mie legittime critiche). Però, credo si capisca bene di chi stia parlando. Se qualcuno vuole fare due chiacchiere di approfondimento, non si faccia problemi a scrivermi in privato).

Uno dei più grossi vantaggi del self (lo sapevo, ma l’ho capito una volta di più) consiste nel fatto che ti permette di essere totalmente padrone delle tue scelte, dei tuoi tempi e dei tuoi ritmi. Di conseguenza decido io quali attese val la pena rispettare e quali no. Certo: serve tanta voglia di fare, di studiare, capire, testare. E anche per questo ribadisco a me stesso che il self non è più “facile” dell’editoria tradizionale ma solo diversamente difficile.

In ogni caso, la mia densa litigata con i fantasmi delle anteprime, è durata solo un paio di sere, sei ore in tutto. Nulla in confronto ai mesi e mesi che (presumo) avrei dovuto aspettare per avere uno straccio di risposta con l’editoria tradizionale (quando arriva).

Post Scriptum

Dimenticavo. Ho pubblicato il mio nuovo romanzetto: Gli erboristi di Siena.
Cartaceo e digitale. E dove sta la differenza?
Nel cartaceo ci sono solo i miei probabili (e umani) errori e refusi.
Nel digitale ci saranno eventualmente anche quelli del signor Algo Ritmo 😀 .

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